Prima di concludere questa unità, vorrei offrire qualche idea e riflessione e opinione sulla scala delle città. Per fare il punto, dare un senso alle cose, almeno secondo la mia opinione. Prima di tutto , studiare le caratteristiche delle città é una questione importante e difficile. Certamente sono sistemi complessi. Sono costituite da un gran numero di entità strettamente interagenti, e queste entità sono spesso eterogenee. Queste non sono tutte uguali. E entità, qui, sto pensando non solo a persone, certo, ma anche a reti e infrastrutture, sociali e fisiche, che supportano quelle persone. Quindi sono di certo sistemi complessi, e sono importanti perché penso la maggior parte di noi vive in città, e tutti i segnali dicono che la popolazione mondiale diventerà piú e piú urbanizzata nei prossimi anni. E le città ci forniscono buone cose, come reddito, salute, creatività, nuove idee, ma portano anche cose cattive: malattie e criminalità, inquinamento e riscaldamento globale, e quindi capirne le proprietà é importante, e personalmente, forse essendo cresciuto in una grande città, trovo affascinante pensare alle città. Mi piace attraversare le città, anche se ora vivo in una piccola città, e pensare a tutte le cose di cui é fatta una città. Quindi, alcune idee su questo lavoro: primo, um, i dati in qualche punto, o dati affidabili, sono forse difficili da ottenere. É molto diverso da, diciamo, studiare un sistema fisico dove é piú semplice, relativamente semplice, misurare le proprietà, e le proprietà sono statiche, e cosi via. Quindi, alcune cose che ho in mente quando penso al prodotto economico delle città, che suppongo possa essere misurato dalle tasse e dai ricavi e simili, ma molta attività economica avviene in maniera informale... ed é la parte informale che non viene mai misurata o acquisita da nessuna.. da nessuna misura ufficiale. Quindi la gente puó scambiare servizi e beni senza passare attraverso alcuna entità ufficiale, e quindi quelle compravendite possono non venire registrate ed entrare nelle registrazioni, ma di sicuro sono una parte importante della struttura della vita urbana. Inoltre, ci sono molto persone che, per una qualche ragione, sono prive di documenti, e possono venire non contate nei censimenti. Qui negli Stati Uniti, abbiamo un grande gruppo che chiamiamo "senza documenti" or, qualche volta, sfortunatamente, come "illegali", e mentre sto registrando, l'Europa... la crisi migratoria in Europa é un grosso problema. Migliaia e migliaia e migliaia di persone sfollate e con persistenti guerre civili e continuo riscaldamento globale, stiamo assistendo ad una crescente migrazione di rifugiati in tutto il mondo, e quelle persone non sono sempre contate. Quindi, um, la stima della popolazione di una città, sembra una cifra netta perché é lí nero su bianco su un pezzo di carta, ma é difficile sapere quante persone vivono davvero nelle città. Quindi, ad ogni modo, queste sono alcune cose a cui penso guardando a questi dati. Inoltre, um, i dati stessi sono disordinati, il che non é sorprendente perché il mondo é caotico e le città sono un po' caotiche. e per "caotico" intendo, se disegnamo i dati alla nostra maniera, un grafico log-log, vediamo certamente una tendenza (questa cosa sulla sinistra) C'é di sicuro una chiara tendenza, ma c'é anche molta fluttuazione attorno a questa tendenza. Quindi possiamo di sicuro trovare una linea di tendenza ed é una cosa ragionevole. Ma é questa esattamente una legge di potenza? Beh... sicuramente no, giusto? Perche c'é moltissima fluttuazione attorno a questa. É perlomeno descritta al meglio da una legge di potenza? Forse una distribuzione log-normale é.. um.. un modello migliore da ipotizzare per questo. E penso che ci sia qualche prova che suggerisce che log-normale sia in realtà migliore. O che sia difficile affermare con sicurezza che queste siano davvero leggi di potenza. E ci sono anche dubbi sull'analisi dei dati. D'altra parte, uno dei temi di questo corso é il fatto che l'essere frattale non é si/no. Le cose sono piú o meno simili a frattali se seguono approssimativamente una legge di scala in una qualche misura. Quindi penso sia certamente ragionevole approssimare ad una legge di potenza questo e poi dedurne qualche conclusione. Ma c'é anche qualche questione sull'analisi dei dati per questo. É questa davvero una legge di potenza, é questo il miglior modo per descriverla? Propendo per dire che é un modo accettabile di pensarci.. ma é un punto controverso, e certamente non c'é un accordo generale. Quindi, ad ogni modo, c'é di sicuro una qualche tendenza qui e si puó descrivere questa tendenza con vari esponenti. E questo, a questo punto é solo una relazione empirica. Notiamo che c'é una correlazione tra, diciamo, popolazione e lunghezza delle strade. O popolazione e sviluppo economico, misurato in un qualche modo. Quindi questa osservazione, questa osservazione empirica di per sé penso sia intrinsecamente interessante, e certamente é anche utile. Perché ci permette di fare certe predizioni, in media, su quello che puó accadere se le città diventano piú grandi. Quante risorse utilizzeranno, che benefici potremmo trarre da quelle città, che svantaggi si presenteranno con quelle città? Quindi, dire che una relazione é solo empirica non significa necessariamente che non sia utile o interessante. Quindi la domanda é, invece, possiamo dire piú di "Gesú, questa é una relazione empirica"? Possiamo parlare dei potenziali meccanismi che potrebbero generare questi comportamenti di scala, che piú o meno vediamo. E qui penso che questo sia un lavoro in corso. I primi risultati mi sembrano promettenti ma almeno a mio avviso, non penso siano conclusivi. Non c'é una teoria solida come quella sulla scala del metabolismo nella teoria di West-Brown-Lindquist. Ci vuole tempo per sviluppare idee, per estrarre le ipotesi importanti, le ipotesi non importanti, e questo processo é in corso. Inoltre, una cosa che forse é rimasta fuori da questa analisi, e penso valga la pena menzionare ma non soffermarsi, é il concetto di intenzionalità. Le città e in particolare le persone che le abitano, possono fare scelte, hanno intenzioni, progetti, su come costruire le città. Di certo ci sono dei vincoli quasi dei vincoli metabolici, rispetto alle linee elettriche e alle condutture dell'acqua e alle strade e cosí via. Ma c'é anche spazio per le scelte. Penso che dobbiamo ricordarci anche che stiamo studiando le città, forse come se fossero degli organismi, analogamente coi sistemi metabolici, e quest'analogia é potente, efficace, ma probabilmente non é l'unica per parlare delle città, ed é utile ricordare - almeno spero - che possiamo decidere come sviluppare le città. Non é necessariamente inevitabile. Ad ogni modo, non voglio che questi commenti siano eccessivamente critici, o negativi nei confronti della teoria della scala delle città. Penso sia un argomento molto affascinante, e provocante, mi fa pensare alle città in modo interessanti, e penso abbia già prodotto qualche risultato utile, questi andamenti empirici. La comprensione che ci sono questi andamenti empirici in come certe proprietà delle città scalano. Ancora, questa é un'area di ricerca attiva. Aspetto di vedere come sviluppa nei prossimi anni, o decadi, e spero che questa introduzione sia stata utile per voi e che voi possiate proseguire e magari anche contribuire.